Storia degli hashtag: da semplice simbolo a fenomeno di massa!

La parola HashTag deriva dall’inglese ed è il risultato dell’unione della parole Hash, cioè cancelletto, e Tag, cioè etichetta.

L’hashtag (per uso informatico) nasce esattamente il 23 agosto 2007 grazie a Chris Messina, che con un suo Tweet, scritto per raccogliere tutte le conversazioni che riguardassero il suo progetto #barcamp, inizia ad utilizzare quello che diventerà nel corso degli anni un potente ed efficace aggregatore tematico.

La forza degli hashtag sta appunto nel fatto che grazie a queste parole precedute da # si è in grado di rintracciare informazioni riguardanti specifici argomenti (politica, economia, moda, grandi cambiamenti, ecc), eventi (l’uscita di una nuova serie TV, di un nuovo film di una particolare saga, di un nuovo prodotto, ecc), e brand.

Messina, esperto di web, pativa l’assenza di un modo per rintracciare velocemente informazioni specifiche su un determinato argomento, e pertanto riuscì, con quel semplice tweet, a dare il via ad una piccola rivoluzione.

La storia dell’hashtag: il suo utilizzo nella comunicazione politica e sociale

Gli hashtag, grazie alla loro semplicità e alla loro diffusione sul web, sono diventati nel corso del tempo efficaci strumenti di protesta e di solidarietà, piccole voci dagli effetti virali non indifferenti.

Basti pensare agli hashtag legati purtroppo alle recenti vicende terroristiche come:

  • #JeSuisCharlie, utilizzato su Twitter circa 5 milioni di volte – e forse il più utilizzato nella storia degli hashtag – in occasione della strage accaduta alla redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo;
  • #PrayForManchester per ricordare le vittime della strage avvenuta appena dopo il concerto di Ariana Grande nel maggio 2017;
  • #RechercheNice per rintracciare i dispersi a seguito dell’attacco terroristico di Nizza di luglio 2016;
  • #openhouse per indicare luoghi in cui trovare rifugio durante eventi terroristici o incidenti.

O utilizzati a scopo sociale come #IceBucketChallange, che vide nell’estate del 2014 personaggi noti e meno noti farsi prendere a secchiata d’acqua ghiacciata – nominando a loro volta altre vittime delle secchiate –  per incentivare la raccolta fondi per lo studio della SLA (Sindrome Laterale amiotrofica).

Dove si usa l’hashtag e in quali social?

Non esistono regole precise specifiche per ogni social quando si tratta di utilizzare gli hashtag. La funzione di aggregatore di argomenti rimane per tutti uguale, certo che ogni brand ha il proprio obiettivo sui social e ogni social ha un proprio obiettivo.

  • Hashtag su Twitter

Twitter è dedicato all’informazione super veloce ed è la casa natale degli hashtag. Per chi va sempre di corsa (come noi!) e ha bisogno di sapere in pochissimo tempo quali sono le tendenze del giorno, basta dare un’occhiata al social cinguettante per capire cosa succede in Italia e nel Mondo (o per Paesi specifici). Per utilizzare gli hashtag su Twitter lo stesso social fornisce alcuni suggerimenti.

  • Hashtag su Instagram

Per quanto riguarda Instagram il social delle immagini l’utilizzo degli hashtag è di fondamentale importanza, tanto che in molti pensano erroneamente sia nato con questo social invece di Twitter.

https://www.instagram.com/p/BwbySqbCqjS/

  • Hashtag su Facebook

L’utilizzo degli hashtag su Facebook è in continua discussione. Se su Instagram e Twitter quando utilizzate un hashtag in un post quel post sarà visto da chiunque cerchi quel hashtag, su Facebook funziona un po’ diversamente.
La ricerca per hashtag, infatti, mostra solo alcuni risultati e in ordine di importanza. Troveremo quindi i post dei nostri amici, degli amici dei nostri amici e delle pagine business. Difficilmente troveremo invece post di persone sconosciute. Dunque si perde un po’ il concetto di viralità legato all’hashtag.
Anche su Facebook se il profilo è privato non verranno mostrati i post agli sconosciuti con la ricerca per hashtag.

Come utilizzare gli hashtag? I nostri consigli!

  • Utilizzare hashtag coerenti all’argomento trattato. La mossa di utilizzare hashtag di forte tendenza per un argomento non pertinente è penalizzante e sicuramente il vostro post si perderebbe in una marea di altri post diventando così invisibile e inefficace;
  • Utilizzare hashtag semplici, facili da memorizzare e da digitare;
  • Lo spazio e la punteggiatura interrompono l’hashtag. Se vuoi scrivere più parole, aggiungi ognuna con la lettera maiuscola per rendere più facile la lettura. Non serve dividere gli hashtag con i segni di punteggiatura (basta lo spazio tra un hash ed un altro)
  • Non esagerate con gli hashtag perchè #aggiungere#un#hashtag#ad#ogni#singola#parola#è#controproducente
  • Utilizzare, o almeno consultare, i tool che possono aiutare nella ricerca e nella scelta degli hashtag come Keyhole (utile anche per Facebook e Instagram), app super professionale a pagamento che consente di tracciare gli hashtag con precisione sulle piattaforme social. Oppure il più semplice Hashtagify con cui si possono trovare le voci correlate ad un determinato hashtag. O ancora Ritetag che fornisce nell’immediato una analisi sugli hashtag che si desiderano utilizzare, le tendenze del giorno e anche quali hashtag non utilizzare.