Mercato libero e mercato tutelato dell’energia: quali sono le differenze?!

Si sente molto parlare di mercato libero e di mercato tutelato dell’energia, ma la maggioranza delle persone non sa di cosa si tratti, quali siano le differenze e cosa convenga scegliere. Molti consumatori, addirittura, non saprebbero nemmeno indicare se, ad oggi, i loro contratti rientrino sotto il mercato tutelato dell’energia o sotto quello libero. Verificare questa informazione è in realtà semplice, è sufficiente leggere la dicitura stampata sulle bollette.

Se i consumatori non hanno ancora le idee chiare in merito alle differenze non è però colpa loro; il percorso legislativo verso la liberalizzazione del mercato dell’elettricità è ricco di rinvii e modifiche. Inoltre, in questi anni, le istituzioni e la stampa non sono sempre riuscite a illustrare in maniera chiara il tema, perdendosi in tecnicismi inutili per l’utente finale che vuole solo sapere quale sia il contratto più vantaggioso e come sottoscriverlo nel concreto.

 

Due definizioni: mercato tutelato dell’energia e mercato libero.

Da anni si sente dire che il mercato tutelato dell’energia dovrà obbligatoriamente essere abbandonato in favore del mercato libero. Ma cosa significa e cosa comporta questo passaggio?

Che cos’è il mercato tutelato dell’energia? Il mercato tutelato dell’energia è la condizione in cui i consumatori hanno accesso all’energia alle condizioni economiche e contrattuali fissate dall’autorità per l’energia. Concretamente, la “tutela” è la condizione che garantisce, a tutti quei consumatori che non hanno ancora aderito al mercato libero, contratti energetici in cui il prezzo dell’energia è calibrato trimestralmente da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti) in base all’oscillazione del valore delle materie prime sul mercato. Questa condizione di tutela è però destinata a finire a breve, perché la prospettiva è quella di una liberalizzazione completa del mercato dell’energia entro il 2019.

Che cos’è il mercato libero? Il mercato libero è il risultato di un processo di liberalizzazione del mercato dell’energia e del gas iniziato negli anni ’90 con il decreto Bersani e conclusosi nell’agosto del 2017 con l’approvazione del ddl Concorrenza da parte del Senato. L’entrata in vigore del mercato libero significa che da giugno 2019 non ci sarà più l’authority di Stato a controllare i costi dell’energia e il mercato sarà determinato dalle società elettriche che offriranno, in concorrenza tra loro, diverse soluzioni contrattuali ai consumatori. Come per il settore della telefonia, l’utente potrà scegliere la soluzione che ritiene più conveniente per le sue esigenze.

Mentre nel mercato tutelato dell’energia le tariffe sono decise dall’autorità dell’energia trimestralmente,nel mercato libero l’utente negozierà le tariffe con il fornitore. È importante non dimenticare che la differenza tra mercato libero e mercato tutelato dell’energia riguarda solo la parte di fornitura e di commercializzazione delle bollette; i costi per le reti, il contatore e le imposte sono uguali in entrambi i regimi.

 

Quando e come passare al mercato libero.

Oggi, il consumatore ha la possibilità di scegliere tra due opzioni anche se, alla fine, dovrà entrare nel mercato libero. Vediamole insieme.

• Prima soluzione: rimandare al più tardi possibile l’entrata nel mercato libero e rimanere sotto il mercato tutelato dell’energia fino a luglio 2019. Contrariamente a quello che dicono alcuni call center per ottenere nuovi abbonati, chi sceglie questa soluzione non incorre in nessuna sanzione, semplicemente posticipa la scelta.
• La seconda opzione è quella di passare subito al mercato libero. Per esempio, sul portale di Eni gas e luce è già possibile scegliere tra diverse offerte e trovare quella che soddisfa le proprie necessità. In questo modo, in pochi passaggi e senza dover compilare moduli impegnativi, si può scegliere la tipologia di contratto più conveniente ed entrare nel mercato libero.

I cambiamenti generano spesso timori, ma a conti fatti aderire al mercato libero, oltre a rappresentare una scelta posticipabile ma non derogabile, sembra essere un’ottima opportunità per il consumatore. A livello pratico, il passaggio non comporta particolari complicazioni; una volta sottoscritto il contratto con il fornitore prescelto la procedura viene avviata e l’utente non deve fare più niente. Non sono necessari interventi in casa o sul contatore, e il servizio viene garantito senza interruzioni. Quindi, senza allarmismo e ansia, conviene iniziare a cercare la soluzione tariffaria più idonea alle proprie esigenze.